Un pomeriggio tranquillo, mentre sparecchiano il tavolo dopo pranzo e i bambini giocano nella stanza accanto, Mario annuncia a Olga che la lascia. Così, all’improvviso e senza alcuna spiegazione, senza dire dove va né salutare i suoi figli, Mario sparisce e se ne va con un’altra donna più giovane di lei, con un silenzio umiliante, mortificante e profondamente straziante per Olga, mettendo fine a quasi vent’anni di matrimonio. Di subito, tormentata dai fantasmi della sua infanzia, Olga vede crollare lo scenario in cui trascorreva precedentemente la sua esistenza. Nella sua obbligata solitudine, in una Torino torrida e vuota a causa delle vacanze, riesce a malapena ad assumere le responsabilità quotidiane, fino a che, finalmente un giorno buio e triste in cui la ragione minaccia abbandonarla, tutto esplode e il suo mondo diventa un incubo estremamente spaventoso da cui crede di non poter svegliarsi.
La discesa di Olga negli abissi del suo inferno interiore è narrata con un battito
tanto intenso come deciso, senza esitazioni, con una voce priva di
sentimentalismo e falso pudore. Con la fredda precisione dell’acciaio, la mano maestra
di Elena Ferrante cattura il lettore in un racconto senza concessioni e di una commovente
sincerità.
Fonte : http://www.lecturalia.com/libro/56395/los-dias-del-abandono
(A cura di Irene Rodríguez)
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