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lunes, 5 de abril de 2021

Sinossi “L’amica geniale” di Elena Ferrante

Nessuno sa chi si nasconde tra lo pseudonimo di Elena Ferrante ma la critica la considera una delle migliori voci della narrativa italiana contemporanea, ed è persino comparata con Elsa Morante, una delle scrittrice più importanti della seconda metà del secolo XX.

Con L’amica geniale, Ferrante inaugura una trilogia splendida che racconta la vita di Elena Greco (Lenuccia o Lenù) e Raffaella Cerullo (Lina o Lila), attraverso lo sfondo di un quartiere popolare di Napoli a metà del secolo XX, e come queste due giovane ragazze imparano a dirigere la sua vita in un contesto dove l’astuzia, prima che l’intelligenza, sarà vitale. Il processo di crescita personale e intellettuale delle protagoniste che gli accompagnano dall’infanzia fino alla adolescenza, dove l’amore, l’amicizia e la sua condizione umana, costituiscono gli argomenti principali.

Il rapporto a volte tempestoso tra Lila e Lenù venne accompagnata da un coro di voci che danno corpo alla sua storia e dimostrano la realtà di un quartiere povero, abitato per persone molto umile che rispettano le leggi senza discutere la legge del più forte, però L’amica geniale è lontano dal realismo sociale: ciò che abbiamo in quest’opera sono personaggi in carne ed ossa, che ci intrigano e ci abbagliano per la forza e l’urgenza delle sue emozioni.

Chiuse in un ambiente povero che combina l’italiano con il dialetto, l’amore con la violenza, la tradizione e l’onore con la ribellione, per prima volta, Ferrante affronta una narrazione molto ampia, mettendo in scena un vero tableau vivant dove non c’è spazio per i topici: tutto è vita e tutto respira al filo della vera letteratura.

(A cura di Sandra Sánchez)


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